La storia degli Aztechi

La leggendaria casa degli Aztechi era Aztlàn, un termine in lingua Nahuatl che significa “luogo dell’airone”. Solitamente si pensa che Aztlan fosse situata da qualche parte a nord della valle del Messico; alcuni esperti la posizionano tra Messico nordoccidentale e sudovest degli Stati Uniti, mentre altri la considerano un luogo mitico, dato che Aztlan può anche essere tradotto con “luogo di origine”.

Qualunque cosa li abbia convinti ad abbandonare Aztlan, i Mexica (cosi si chiamavano gli aztechi) giunsero nella valle del Messico a metà del XIII secolo D.C.. La leggenda di questi viaggi viene raccontata in numerosi codici aztechi.

Nel XIII secolo, nella valle del Messico, esistevano numerose Città stato tra cui Chalco, Xochimilco, Tlacopan, Colhuacan e Atzcapotzalco. Le più potenti erano Culhuacan, situata sulla costa meridionale del lago di Texcoco, e Atzcapotzalco, su quella occidentale.

Quando arrivarono gli Aztechi, essendo una tribù seminomade, non avevano posto in cui andare. Attorno al 1248 D.C. fondarono il loro primo insediamento su Chapultepec, una collina sulla costa occidentale del lago, in cui si trovavano numerose sorgenti.

gli abitanti di Azcapotzalco cacciarono gli Aztechi da Chapultepec, e nel 1299 il re di Culhuacan, Cocoxtli, diede loro il permesso di colonizzare l’arida zona di Tizaapan. Qui, tramite i matrimoni, si fusero con la cultura di Culhuacan che erano eredi dei toltechi.

Nell’anno 1323 chiesero al nuovo re di Culhuacan, Achicometl, la figlia, in modo da farla diventare la dea Yaocihuatl. All’insaputa del sovrano, gli Aztechi stavano progettando di sacrificarla. Gli Aztechi credevano che facendolo la principessa si sarebbe unita agli altri dei, diventando una dea. Durante una festa serale, un sacerdote si presentò indossandone la pelle nel corso di un rituale. Il tlatoani ed il popolo di Culhuacan furono terrorizzati da questa cosa, ed esiliarono gli aztechi.

Obbligati a fuggire, nel 1325 giunsero su una piccola isola del lato occidentale del lago Texcoco, dove iniziarono a costruire la propria città, Tenochtitlan, allargando il terreno fino a renderlo un’ampia isola artificiale. Si dice che fosse stato lo stesso dio azteco Huitzlipochtli ad ordinare agli Aztechi di fondare la città nel punto in cui avrebbero visto un’aquila, su un cactus, con un serpente tra le zampe. Gli Aztechi, a quanto pare, videro la scena sulla piccola isola che poi divenne Tenochtitlan. Questa visione è ancora ricordato nello stemma del Messico.

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la fondazione di Tenochtitlan.

Un secondo gruppo azteco si insediò nella parte settentrionale dell’isola, creando Tlatelolco. Originariamente si trattava di un regno azteco indipendente, ma alla fine fu assorbito da Tenochtitlan, venendo trattato come un “quinto” quadrante. La famosa piazza del mercato descritta da Hernàn Cortès e Bernal Dìaz del Castillo era quella di Tlatelolco.

Nel 1376 gli aztechi elessero il loro primo re, Acamapichtli, seguendo le tradizioni apprese dai toltechi di Culhuacan.

All’inizio gli aztechi si offrivano come mercenari  nelle guerre che coinvolgevano diversi stati della valle del Messico.

Tra il 1376 ed il 1428 gli aztechi erano vassalli di Azcapotzalco. i re aztechi Acamapichtli, Huitzilihuitl e Chimalpopoca erano, di fatto, assoggettati a Tezozòmoc, il re di Azcapotzalco.

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la piramide azteca di santa Cecilia.

Quando Tezozomoc morì nel 1426, il figlio Maxtla ascese al trono di Azcapotzalco. Poco dopo Maxtla assassinò Chimalpopoca, re azteco. Nel tentativo di sconfiggere Maxtla, il successore di Chimalpopoca, Itzcoatl si alleò con Nezahualcoyotl, re esiliato di texcoco. Questa coalizione rappresentò la nascita della triplice alleanza azteca.

Gli aztechi ed i loro alleati assediarono Atzcapotzalco, catturarono Maxtla e lo sacrificarono.

La Triplice alleanza di Tenochtitlan, texcoco e tlacopan avrebbe, nei successivi cento anni, dominato la valle del Messico estendendo il proprio potere dal golfo del Messico alle coste del pacifico. Fin dall’inizio della Triplice Alleanza, Tenochtitlan era quella incaricata del servizio militare e delle conquiste, mentre le altre due avevano altre responsabilità. Questo dominio militare di Tenochtitlan portarono gradualmente la città a diventare il cardine dell’alleanza.

Il primo re della Triplice Alleanze fu Itzcoatl che, assieme al collega texcocano Nezahualcòyotl, iniziò ad espandere il territorio verso sud, conquistando le città di lingua Nahuatl dominate da Tlahuica. In questo periodo furono soggiogate anche le città situate sulla costa del lago, quali Xochimilco, Colhuacan e Mixquic.

Due dei primi architetti dell’impero azteco furono i fratellastri Tlacaelel e Montezuma I. Erano figli di Huitzilìhuitl, terzo re, fratellastri di Chimalpopoca, quarto re e nipoti di Itzcoatl,  Montezuma I prese il posto di Itzcoatl divenendo il sesto re nel 1449. Tlacaelel fu in realtà colui che reggeva il regno, e riformò sia lo stato azteco che la sua religione.

Montezuma I diede inizio ad una seria campagna espansionistica. Per prima cosa avrebbe dovuto riconquistare le città catturate da Itzcoatl ma che, in seguito, si erano ribellate. Chiese a molte altre piccole città di contribuire alla costruzione di un nuovo Grande Tempio, e solo Chalco si rifiutò, il che convinse Montezuma I a muovergli guerra per molti anni. Conquistò il territorio huasteco con la scusa di dare sicurezza ai mercanti della zona, per poi attaccare i mixtechi di Coixtlahuaca. Coixtlahuaca fu conquistata con successo nonostante il suo sovrano, Atonal, avesse ricevuto aiuto militare dagli stati Nahua di Tlaxcala e Huexotzinco, anch’essi nemici degli Aztechi. Dopo la caduta di Coixtlahuaca molti artigiani Mixtechi furono deportati nella capitalerso le città Totonacan di Vera Cruz conquistando Xalapa, Cosamaloapan, Cotaxtla (l’odierna Cuetlachtlan), Ahuilizapan, per poi dirigersi a nord in territorio Huasteco conquistando Tuxpan e Xilotepec.

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ricostruzione di come era la  città di Tenochtitlan che faceva 700.000 abitanti.

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come oggi città del Messico (l’antica Tenochtitlan) che fa 885 080 di abitanti.

Il figlio di Montezuma I, Axayacatl, ascese al trono nel 1469. Durante il suo regno Tenochtitlan assorbì il regno di Tlatelolco. La sorella di Axayacatl ne sposò il tlatoani e, come pretesto di guerra, Axayacatl dichiarò che era stata maltrattata.

A questo punto Tenochtitlan subì una breve guerra civile quando la città di Tlatelolco, considerata parte di Tenochtitlan, si ribellò guidata dal re Moquihuix, il quale si era alleato con gli antichi nemici di Tenochca, Chalca, Tlaxcalteca, Chololteca e Huexotzinca. gli abitanti di Tlatelolco furono sconfitti e Axayacatl ordinò l’esecuzione di tutti i sovrani che li avevano aiutati, compreso quello di Xochimilco.

Nel 1479 nel corso della campagna ad ovest, patì una sconfitta senza precedenti ad opera dei taraschi. Si trattò della prima grande sconfitta degli Aztechi; una volta ripresosi consolidò il controllo sulla regione dei huastechi conquistata dal predecessore.

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cartina che mostra l’espansione del regno azteco.

Nel 1481 D.C. regnò brevemente Tizoc, figlio di Axayacatl, ma il suo periodo fu macchiato dall’umiliazione ricevuta durante la guerra di incoronazione: combattendo gli Otomi  portò a casa solo 40 prigionieri da sacrificare durante la cerimonia di incoronazione.  Dopo questa sconfitta, Tizoc dovette principalmente mantenere il controllo dei territori già conquistati, e non riuscendo a conquistare nuove città fu sostituito, e probabilmente avvelenato, dal giovane fratello Ahuitzotl.

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il tempio di Malinalco non lontano da città del Messico era consacrato solo ai temibili guerrieri aztechi.

La politica espansionistica dell’impero toccò il culmine durante il regno di Ahuitzotl. Durante la sua guerra di incoronazione combatté i Chontales nei territori messicani occidentali sconfiggendo Toluca, Malinaco e Xilotepec. Invitò i re dagli stati ancora indipendenti dei Tarascani, Tlaxcaltechi e Huexotzinca alla cerimonia di allargamento del templo Mayor e tutti loro assistettero ad un aumento senza precedenti della quantità di sacrifici umani e di offerte. Condusse spedizioni punitive contro le città ribelli della costa del Golfo. Conquistò ampi territori nell’istmo di Tehuantepec, ed a sud fino a Xoconosco nell’odierno Chiapas. Eresse una serie di fortificazioni e casematte lungo le frontiere dei regni indipendenti di Tlaxcaltechi e Tarascani. Rimangono tuttora alcune rovine di queste fortificazioni, come ad esempio quelle ad Oztuma a Guerrero, Quauhquechula a Puebla ed il sito azteco meglio conservato, ovvero quello di Malinaco.

Montezuma II fu, nonostante molte fonti lo dipingano diversamente, un valoroso guerriero che ampliò il sistema dei vassalli, e che consolidò le conquiste fatte dai predecessori oltre a conquistare nuovi territori. Le sue campagne giunsero a sud fino a Tapachula nella regione di Soconusco ed allo stato Chontal di Xicallanco a Tabasco. Solo gli arcinemici di Tlaxcala, Huexotzinco ed i Tarascani si salvarono, così come i regni Mixtechi di Yopitzinco, che non interessavano agli Aztechi. Possiamo quindi dire che “l’impero azteco” aveva raggiunto la sua massima estensione nel momento in cui arrivarono gli spagnoli.

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il re azteco  Montezuma II.

l primo contatto di Hernán Cortés con le civiltà mesoamericane lo ebbe nell’isola di Cozumel dove la piccola squadra arrivò alla spicciolata, con una nave in avaria al traino e un’altra in ritardo di due giorni. Qui aveva sede un importante porto e centro religioso Maya, parte dello stato di Ecab, dove si trovava il santuario dedicato a Ixchel, dea della fertilità. Gli spagnoli arrivarono durante il periodo postclassico della cultura maya poco dopo la caduta di Mayapan nel 1480, che portò alla frammentazione della penisola dello Yucatan in 16 piccoli staterelli in costante conflitto tra di loro, ognuno con il proprio governatore chiamato “Halach Uinik”

A Tabasco, gli spagnoli vennero a sapere dell’esistenza di un paese ad ovest che gli indios chiamavano “Mexico”. La flotta risalì la costa messicana in direzione nord-ovest, sbarcò di fronte alla città totonaca di Quiahuiztlan, e lì fu fondato l’insediamento di Veracruz.

I nuovi abitanti chiesero a Cortés di proclamarsi capitano generale, per dipendere così direttamente dal re di Spagna e non da Velázquez, al quale non riconoscevano l’autorità su quelle nuove terre. Dopo aver rifiutato varie volte, Cortés accettò il titolo. Nominò sindaco e amministratori, comportandosi de facto da governatore, svincolandosi definitivamente dall’autorità del governatore di Cuba. Lui stesso si nominò “Capitano Generale e Maggiore di Giustizia”, e scrisse la prima di cinque lettere che inviò al re di Spagna per giustificare le proprie azioni. Questo atto è considerato come la fondazione della prima città europea nell’America continentale.

L’8 novembre 1519, nonostante Montezuma disponesse di un grande esercito, Cortés riuscì da entrare a Tenochtitlán. Gli spagnoli entrarono dal lago di Chalco, mentre i loro alleati rimasero ad Amecameca.

Al loro arrivo a Tenochtitlán gli spagnoli e Cortés furono accolti con tutti gli onori e alloggiati in un palazzo centralissimo, esattamente dove oggi sorte il monte di pietà di città del Messico; la residenza vera e propria di Montezuma invece si trovava sull’altro lato dell’attuale Piazza dello Zòcalo, dove oggi sorge il palazzo nazionale.

Nei mesi successivi gli spagnoli vissero più o meno pacificamente e, con l’autorità di Montezuma II iniziarono a convertire al cristianesimo molti indios e a sostituire le statue delle divinità con crocifissi e con statue della Vergine Maria; iniziarono anche a esplorare tutto il territorio dell’impero e a scoprire i giacimenti di oro e argento del Messico. Parte della popolazione azteca credeva, come Montezuma, che gli spagnoli fossero degli dei, o per lo meno dei messaggeri divini; ma un’altra parte della popolazione, capeggiata dal fratello di Montezuma, Cuitlahuac, credeva che gli spagnoli non fossero altro che uomini molto ambiziosi e violenti.Dopo qualche giorno di riposo all’interno della città, Cortés invitò Montezuma a recarsi nel palazzo in cui gli spagnoli si erano insediati e lo fece prigioniero (14 novembre 1519), riuscendo a fargli giurare fedeltà a Carlo V re di Spagna.

Quando il governatore di Cuba, Diego Velázquez, venne a sapere dell’avanzata di Cortés nel continente, decise di inviare immediatamente un esercito guidato da Pànfilo de Narvàez, con l’ordine di catturare Cortés e riportarlo con i suoi uomini a Cuba, da dove poi sarebbe stato rispedito in Spagna per essere giudicato per tradimento. Appresa la notizia Cortés affidò il controllo di Tenochtitlán al capitano Pedro de Alvarado, radunò i suoi uomini e marciò contro l’esercito di Narvaez. Lo scontro avvenne a Zempoala, ma Cortés non ebbe grosse difficoltà per attrarre dalla sua parte il grosso delle truppe inviate da Velázquez, e così rapidamente schiacciò il resto delle truppe di Narvaez.

Nel frattempo Alvarado era asserragliato nel palazzo degli spagnoli con Montezuma praticamente prigioniero e circondato dal malcontento verso gli spagnoli che si stava diffondendo in tutta la città. La situazione precipitò il 15 maggio 1520, quando, durante una cerimonia religiosa, Alvarado ordinò di attaccare gli aztechi disarmati per poter strappare loro i gioielli che portavano: quell’atto segnò l’inizio della sollevazione popolare contro gli invasori ed è ricordato come il massacro del templo Mayor.

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spagnoli asserragliati dentro il tempio.

Il ritorno di Cortés a Tenochtitlan coincise con una delle sollevazioni popolari contro il dominio spagnolo, che si erano moltiplicate in quel periodo nella città; Cortés chiese subito al re Montezuma di ordinare al popolo di cessare le sollevazioni, ma il popolo stanco dell’oppressione spagnola, in tutta risposta iniziò a lanciare pietre contro gli spagnoli e contro lo stesso sovrano che morì, molto probabilmente, a causa di una pietra lanciata dai suoi stessi sudditi.

Cuitlahuac, fratello di Montezuma e signore di Iztapalapa fu nominato decimo re di Tenochtitlan e iniziò subito a organizzare una lotta armata contro gli spagnoli, ma dopo pochissimo tempo morì di vaiolo.

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gli spagnoli armati di fucili, balestre e spade combattono i guerrieri aztechi armati di scudi, lance, pugnali e mazze.

La notte tra il 30 giugno e il 1º luglio 1520, gli spagnoli capirono di star combattendo una battaglia che era impossibile da vincere, decidendo così di fuggire dalla città portandosi via tutto il tesoro degli aztechi. Per uscire dalla città Cortés decise di prendere la via ad ovest, che era anche la più corta, ma il ponte di legno non resistette al peso delle truppe spagnole e si spezzò lasciando la retroguardia, comandata da Alvarado, intrappolata in città; Cortés perse la maggior parte dei suoi uomini e dei suoi alleati, gran parte dei cavalli e dell’artiglieria, e tutto il tesoro trafugato venne inghiottito per sempre dal lago. La leggenda racconta che Cortés arrivato alla riva del lago si mise a piangere, ancora oggi a città del Messico esiste l’albero su cui Cortés avrebbe pianto quella notte, che viene ricordata come la noche triste (notte triste). La retroguardia venne massacrata dagli aztechi e i superstiti vennero sacrificati agli dei aztechi nel Templo Mayor. Cortés e i sopravvissuti arrivarono a Tlacopán (oggi Tacuba) e seguirono la via per il nord dei laghi in direzione di Tlaxcala, lungo il cammino sconfissero un gruppo di indios nelle vicinanze di Otumba, e compirono un nuovo massacro nella città di Calacoaya. Nel frattempo Tlaxcala aveva rifiutato una richiesta di alleanza contro gli spagnoli giunta da Tenochtitlán, cosa che, molto probabilmente, avrebbe portato allo sterminio delle truppe di Cortés; al contrario Tlaxcala mantenne i patti con gli spagnoli. Questo permise a Cortés di riarmarsi e di trovare ancora più alleati indigeni, frustrando i tentativi del nuovo signore azteco Cuauhtemoc di riunire tutti i signori indigeni contro gli invasori. Era evidente che il rancore nei confronti del popolo di Tenochtitlan era troppo grande.

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i soldati spagnoli vengono attaccati dai guerrieri aztechi, la notte del 30 giugno 1520.

Secondo le cronache del tempo Cortés fece costruire dai suoi uomini una flotta di brigantini sulle rive settentrionali del lago e ordinò ai suoi alleati indigeni di distruggere tutti i villaggi sulle rive e di bloccare ogni via di comunicazione con Tenochtitlán, così da impedire l’entrata in città di acqua e di cibo. Nella città, messa già in ginocchio dalla peste e dal vaiolo (le due malattie avevano già ucciso circa la metà della popolazione), scoppiò una guerra per il potere tra i nobili che furono tutti misteriosamente assassinati; nel frattempo la flotta di Cortés iniziò l’assedio alla città-isola.

 

Nelle intenzioni originali di Cortés Tenochtitlán non doveva essere distrutta, avrebbe dovuto essere la punta di diamante delle sue conquiste e sarebbe divenuta la capitale del nuovo grande impero spagnolo, ma vista la strenua difesa dei mexica, si vide costretto a distruggere pezzo per pezzo la sua nuova capitale.

Gli aztechi trovandosi senza classe dirigente iniziarono a demoralizzarsi e vennero sterminati: poco a poco gli ultimi valorosi difensori della città arrivarono ad accamparsi a Tlateloco, (qui sacrificarono gli ultimi prigionieri spagnoli), e dopo più di due mesi di combattimenti il 13 luglio 1521  gli spagnoli catturarono Cuauhtemoc, ultimo tlatoani di Tenochtitlán, ponendo fine alla guerra, con quello che è ricordato come il massacro di Tlateloco. Nel massacro morirono, come scrisse lo stesso Cortés, più di 40.000 aztechi, decretando così la fine di Tenochtitlán e della cultura azteca.

Con l’entrata degli spagnoli e dei loro alleati indigeni tutti gli aztechi rimasti vennero torturati e resi schiavi, Cuauhtemoc e i nobili ancora in vita vennero torturati più volte per obbligarli a Cuauhtemoc di dirli dove era il tesoro di Montezuma II.

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il conquistatore del impero azteco Hernàn Cortès.

LISTA DEI RE  AZTECHI.

RE Immagine padre anni di regno
Acamapichtli Acamapichtli.png figlio di Opochtli  1376-1396
Huitzilihuitl Huitzilíhuitl.gif figlio di Acamapichtli 1396-1417
Chimalpopoca Chimalpopoca.jpg figlio di Huitzilihuitl  1417-1428
Itzcoatl Itzcoatl.jpg figlio di Acamapichtli 1428-1440
Montezuma I Huehuemoteuczoma mendoza.jpg figlio di Huitzilihuitl  1440-1469
Axayacatl Axayacatl.jpg figlio di Tezocomoctli  1469-1481
Tizoc Tizoc.jpg figlio di Tezocomoctli  1481-1486
Ahuitzotl Ahuitzotl.jpg figlio di Tezozomoctli 1486-1502
Montezuma II Moctezuma Mendoza.jpg figlio di Axayacatl  1502-1520
Cuitlàhuac Cuitlahuac2.jpg figlio di Axayacatl e fratello di Montezuma II  1520
Cuauhtemoc Cuauhtemoc cropped.jpg figlio di Ahuitzotl 1521